lunedì 21 settembre 2015

Star Trek: The Next Generation s04 e23 "L'ospite". Riflessioni sull'amore e sulla "confezione".

Scritto da: Ataru Moroboshi

Non faccio mistero di amare la serie Star Trek: The Next Generation (post sulla Donna perfetta) e di trovarla invecchiata piuttosto bene, malgrado i circa 25 anni sulle spalle, ma non è di questo amore che vorrei discutere!
Traendo spunto dalla trama dell'episodio 23 della 4° serie, "L'ospite" o "The host" in originale, vorrei lanciare qualche spunto per questo breve post sull'ammmmore,
quello vero,
quello con tante m!

Immagine presa da qui.



La dottoressa Beverly Crusher si innamora dell'ambasciatore Odan, conosciuto appena due settimane prima. Durante l'episodio, un incidente rivelerà che esso è infettato da un parassita, o meglio, si scoprirà che è esso stesso il parassita.
No, non è un bamboccione di 45 anni che vive ancora con la madre e passa le giornate su facebook, bensì una specie di bacarozzo gigante che vive nel ventre di un ospite, antropomorfo e sostituibile. La specie a cui appartiene l'ambasciatore è da sempre basata su due organismi, un simbionte ed un ospite, ma si era scordato di dirlo a Beverly!
Poteva andare peggio...poteva votare Lega!

Come si fa a non amare l'ambasciatore Odan? Immagine presa da qui.

Per poter sopravvivere all'incidente che ha lesionato gravemente l'ospite, il simbionte dovrà esser impiantato provvisoriamente in un altro uomo: appena sente di poter avere maschio dentro di sé (uh!) William Thomas Riker si offre volontario, pur consapevole che per il periodo dell'impianto, perderà la coscienza del proprio corpo.
Ora, capite bene il dilemma della dottoressa: amate una persona, ma il suo spirito viene trasferito nel corpo di un altro, nello specifico in quel "fragolino" di Riker ... può creare qualche imbarazzo. Ma la dottoressa dopo qualche indugio, dimostrerà di esser di "bocca buona" e si concederà nuovamente all'amato ambasciatore, come non ci fosse un domani ... che difatti non ci sarà!
Il corpo di  Riker tenderà difatti a rigettare l'ambasciatore, che a fine episodio verrà impiantato nel corpo di un ospite ottimale, una donna.

E dicevan che "Ambasciator non porta pena"! Immagine presa da qui.

Proprio qui, sul finale, si genera il punto chiave dell'episodio: la dottoressa confesserà il proprio limite emotivo, tutto umano, di non poter amare al punto da trascurare l'aspetto dell'amato, la fisicità del partner.
Ho trovato estremamente onesto il concetto presentato; sarebbe stato facile per gli sceneggiatori far morire l'ambasciatore, o costringerlo a trasferirsi dalla parte opposta dell'universo, lasciando così intatta la tensione fra la dottoressa ed il capitano Jean-Luc Picard, invece hanno deciso di affrontare questo tema.

La scelta della dottoressa, di chiudere la relazione, è quanto di più onesto si potesse concepire. E' anche figlio del fatto che il loro amore era recentissimo, appena due settimane e non era consolidato da esperienze e ricordi.
Cambiando l'involucro cambia anche tutta la comunicazione chimica che, nella persona che si ama, dovrebbe come minimo piacere. E' un tema che mi sono posto più volte, magari leggendo la raccolta Mono No Aware (link) o visionando la miniserie Ghost in the Shell Arise (link): quando il nostro essere fosse completamente svincolato dalla fisicità, esisterebbe ancora l'amore?

Credo si possa amare realmente lo "spirito" di una persona (Ghost in the Shell dedica molto spazio a questo tema) solo quando si è vissuto anni od addirittura una intera vita assieme, quando si sono superati ostacoli contando l'uno sull'altro, quando si è costruito qualcosa insieme e quando si hanno ancora dei progetti. E' più un traguardo che una partenza: la maggior parte degli amori è fatto di bisogni più o meno soddisfatti dal partner, di egoismi bilanciati e, banale scriverlo, di ormoni.
Nell'episodio, l'ambasciatore manteneva la stessa personalità sia nel corpo iniziale maschile, sia in quello di Riker, sia infine in quello femminile del finale.
Noi umani muteremmo incredibilmente, forse più nella sostanza che nella forma, semplicemente perchè stimoli e loro interpretazione cambierebbero assieme al recipiente.

Anche se non così drasticamente e rapidamente tutti noi cambiamo. Il nostro corpo muta costantemete negli anni, in certe fasi migliorando, in molte peggiorando ed in relazione ad esso ed alle esperienze di vita, cambia il nostro comportamento, a volte il carattere. Mai sentito dire "è diventato un orso" oppure "dopo essersi lasciata è rifiorita"?
Bene, come può reggere l'amore a questi cambiamenti?
Facile, spesso non ce la fa.

Nell'amore di Beverly non si mescolavano mutui da pagare e figli da crescere, perciò tutto è finito in armonia e onestà ... peccato le scelte di noi tutti non possan essere altrettanto pure.

Riker.....maledetto bamboccio!


La frase-episodio, riferita a due popolazioni in lotta che una governatrice non riesce a sedare: "Parli sottovoce governatrice, coloro che non sentono delle urla rabbiose, si sforzeranno per sentire un bisbiglio". A pronunciarla è l'ambasciatore dentro il corpo di Riker, ma a mio parere è proprio Riker che prende il sopravvento, per lanciare una delle sue massime ... manco da posseduto tace!

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