martedì 15 dicembre 2015

Alieni coprofagi dallo spazio profondo di Marco Crescizz

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Articolo di: AleK

Voglio tranquillizzare subito il lettore che si imbatte in questo titolo bizzarro introducendo subito il contenuto dell'opera: non si tratta di un libro sulla coprofagia o sull'obesità o sull'asocialità, non è neppure un'opera di Bizarro fiction, nonostante la presenza di un elemento un po' bizzarro. Si tratta di un'opera che parla di pigrizia mentale.

Il nostro protagonista è obeso, è vero, e ha pure serie difficoltà a relazionarsi con chi lo circonda, sfogandosi sul cibo, per non parlare del fatto che viene rapito da alieni che si sballano sniffando i suoi peti e ingurgitando le sue feci...
Eppure tutto questo è solo il contorno che inquadra un qualcosa di più ampio: il problema del protagonista è principalmente l'accidia e il suo percorso di formazione/tentativo di cura, per quanto assurdo, non è differente da quello che ogni persona, con gli stessi problemi di tedio verso una situazione qualsiasi, deve affrontare quotidianamente per un lasso di tempo più o meno lungo.

Il vantaggio offerto da questa ambientazione quasi surreale è di non aver reso questo tema un mattone strappa lacrime, buonista e pieno di buoni consigli, baci e abbracci. E' un'ottima storia tragicomica, ben scritta e a tratti avvincente, che non fa sconti a nessuno...


Nunzio non rappresenta l'obeso medio, così come il suo problema non è una prerogativa di chi è sovrappeso o asociale. Chiunque, anche normopeso e privo di qualsiasi evidente problema di socializzazione, potrebbe essere il protagonista di questo libro... chiunque si trovi, ad esempio, arenato sulla conclusione di un progetto, procrastinando quotidianamente il da farsi, vittima della propria indolenza mentale, che lo porta sfogare la propria frustrazione su cose piacevoli in grado di produrre endorfine nel proprio cervello. Il protagonista si sfoga sul cibo, ma anche la letteratura, il cinema, un hobby, lo sport possono costituire la propria droga quotidiana per allontanare lo spettro del dovere.
Immagino che parecchi studenti o ex-studenti si siano ritrovati, prima o poi, in una situazione analoga, con una vocina nella testa sempre pronta a dirgli cosa doveva fare, ma procrastinandolo continuamente, con la promessa che da domani si sarebbe cambiato atteggiamento, poi arriva il domani e ci si accorge che il mondo è così pieno di cose più interessanti da fare... ed ecco Nunzio, che si vergogna del suo stato di obesità, con una vocina molto simile a quella di Schwarzenegger, così simile che non è neppure una vocina, è proprio la manifestazione tridimensionale di Arnold che gli urla in faccia ciò che deve fare. E Nunzio lo sa bene cosa deve fare, ma proprio non ce la fa, qualcosa lo blocca, cerca di non pensare a quella vocina,  di rimandare e poi si sente come un fallito e si deprime e il cibo è così rassicurante e buono, e fa stare così bene...
Ed entra in una spirale senza fine.
Come se ne esce? E' dura, a volte neppure lo si vuole, altre non ci si riesce. Capita che, anche quando si vince, la vittoria sia momentanea, mesi, anni, lustri, ma non permanente. E' una lotta continua e il percorso è lungo. Sì, c'è un evento cruciale che può determinare la riuscita, ma prima c'è anche tutto un percorso di formazione fatto di pochi passi in avanti e tanti indietro. Questo libro racconta il percorso alla perfezione, immergendolo in un contesto fantastico ovviamente, ma in maniera plausibile.

_ Abbiamo la lenta progressione iniziale che porterà alla crisi, gli attacchi di coscienza, il rifiuto di ascoltarli ma allo stesso tempo la necessita. Il bisogno di endorfine per una pace momentanea. La consapevolezza che è proprio la ricerca di pace a essere causa della nostra rovina. Il ritorno della coscienza. E così via in una spirale sempre più profonda... La dipendenza non viene causata solo da droghe chimiche, è lo stesso argomento visto nella recensione de Il gioco di Saturno.

_ Abbiamo l'arrivo del crisi che cambia profondamente le carte in tavola. Quando si pensava di aver raggiunto il fondo, si scopre che ci sono sempre nuove cose da apprendere riguardo la miseria a cui si può arrivare. La crisi non è un evento puntuale che determina vittoria o morte, è solo un inasprimento evidente della situazione. Non è detto che aiuti a crescere, anzi, spesso si cercare di sfuggirle rimanendo uguali, cercando scappatoie. Nel caso di Nunzio, non ce ne saranno.

_ Abbiamo il superamento della crisi, il blocco mentale è stato superato, la coscienza non sarà più un disturbo, non c'è più alcuna vocina a far notare gli errori, a disturbare l'ozio, la nostra mente è in pace perché si è riusciti a risolvere il problema o, per lo meno, ad affrontarlo. Forse non si uscirà vittoriosi, ma la coscienza è placata.

Ovviamente la vita continua, ci sono nuove crisi, nuovi problemi, nuovi entusiasmanti motivi per ripiombare nella pigrizia mentale e far riaffiorare quella maledetta vocina interiore di cui si pensava di essersi liberati... perché la letteratura mente, non esiste il romanzo di formazione, perché nessuno si forma in via definitiva, ma si continua a vivere, crescere e cambiare. E a fare sempre tante belle cazzate. Alieni coprofagi dallo spazio profondo è onesto col lettore, non parla di alcuna cura miracolosa, racconta semplicemente il passaggio da una fase ad un altra della vita di una persona e non l'arrivo finale della sua storia. Se aggiungiamo pure il finale molto poco politicamente corretto, in perfetto stile Abaddon, ecco che otteniamo una storia con alieni che si strafanno di merda più realistica della solita e stantia storia vista e stravista milioni di volte nei libri e film per bene, perché per avere successo è necessario raccontare balle rassicuranti, piuttosto che mostrare quanto sia scomoda la realtà di tutti i giorni.


Aggiungo anche una personalissima considerazione su un piccolo particolare di colore dell'opera: il fatto che i coprofagi fossero anche ossessionati da Star Wars è per me poesia.
L'editore specifica che si tratta di una derisione voluta riguardo le ossessioni in generale, al posto di Star Wars poteva finirci qualsiasi altra cosa, l'obiettivo era mostrare una metafora riguardante la chiusura mentale e l'esagerazione, un vero peccato.
Un peccato perché per me Star Wars è davvero un'opera mediocre e non riuscirò mai a capire il perché e il come gente adulta possa eccitarsi di fronte a una roba che può piacere solo ad un ragazzino (*). Oltre a tutte le buffonate relative alla gravità, a astronavi che manovrano come fossero caccia e al suono che si propaga nello spazio, basterebbe la scena in cui degli orsacchiotti con archi e lance distruggono il più potente esercito meccanizzato della galassia a far stendere un velo pietoso sul prodotto. Lo salvo solo per lo spirito anarchico che lo pervade e per la messa in scena che mi diverte, ma è lontanissimo dall'essere un capolavoro o anche solo un buon film e, per me, a chi lo definisce come tale, un po' le schifezze piacciono (tranquilli, tutti abbiamo i nostri scheletri nell'armadio, l'importante è esserne coscienti).

E con questa affermazione, che azzererà le visite al blog per i prossimi cinque milioni di anni, vi saluto consigliandovi la lettura di questo Alieni coprofagi dalla spazio profondo, che è qualcosa di diverso non solo esteticamente, ma anche nel contenuto, oltre ad essere un ottimo libro.


(*) EDIT 15-12-15: Aggiungo un'altra considerazione alla vigilia dell'uscita del settimo inutile capitolo, è davvero ironico come ne L'impero colpisce ancora Yoda offenda la quasi totalità degli appassionati di Guerre Stellari, accusando Luke di essere un escapista sognatore e di star dietro alle cazzate anziché occuparsi della vita reale. Ma tu guarda... quando il messaggio di un'opera viene ignorato o frainteso. Un fallimento!

6 commenti:

  1. No dai, non ti abbandono....dopotutto ho parlato anche io di "Alieni Coprofagi", quindi vorrà dire che ci faremo compagnia a vicenda nell'onta e nel disonore. LOL

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  2. Consolati con 007: mi hanno detto che nell'ultimo viene catturato per ben due volte ed entrambe le volte i cattivi si rifiutano di ucciderlo in modo semplice, come devono fare, e si inventano un modo incasinato per eliminarlo pur di dargli così la chance di salvarsi. E ovviamente prima gli inforigurgitano tutto ciò che deve sapere sui loro malvagissimi piani.
    Non una volta, due volte. :-)

    James Bond mi fa rivalutare Star Wars. A coltivare i sassi nel deserto con Luke per sempre, piuttosto che questa roba. ^___^

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    1. Beh, tra i rettiliani "Terrestri coprofagi dallo spazio profondo" è un saggio di esoantropologia molto discusso negli atenei del loro mondo.

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  3. Come si può amare una cosa che può piacere solo a un ragazzino? Ma ti sei risposto da solo: perché ogni volta ti fa tornare bambino, perché riscopri il gusto per l'avventura e la commedia, perché lo rivedi con la scusa dei figli piccoli e lo riscopri con i loro occhi... ;-)

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    1. E' più forte di me, gli ewoks hanno la meglio sulla mia sospensione dell'incredulità. ^^

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